Fulvio Angius, nato a Livorno, direttore d'orchestra, pianista, direttore di coro,compositore e musicologo. Ha compiuto studi musicali in pianoforte (Pia Damerini ), composizione (Franco Donatoni e Marcello Abbado) e direzione d'orchestra (Sir John Barbirolli,Carlo Zecchi e Sergiu Celebidache). Innumerevoli i suoi concerti in Italia e all'estero con vari "ensembles" (Complesso da Camera Bolognese, Orchestra degli" Amici del Teatro di Forli' , Complesso strumentale da camera dell'Universita' di Bologna, Complesso d'archi "Citta' di Piacenza"....). Ha diretto le Orchestre Sinfoniche della Rai di Roma e di Torino, del Teatro Comunale di Bologna, dell'Orchestra di Stato Macedone e la Sinfonica Siciliana. Nel 1982 dirige alla Scala, il Coro della Rai di Torino per la prima assoluta de "La vera storia" di Luciano Berio". Tra il 1965 ed il 1973, ha "rinvigorito" e diretto , in concomitanza con l'attivita' di maestro del Coro del Teatro Comunale di Bologna , il "Collegium Musicum" dell'Universita', curando le trascrizioni, valorizzando ed eseguendo musiche rinascimentali e barocche. Nel 1973, viene nominato Direttore del Coro della Rai di Torino e numerosissime sono le esecuzioni che sotto la direzione di Angius, hanno avuto il loro battesimo (Luigi Nono, Bruno Maderna, Luciano Chailly, Giacomo Manzoni, Camillo Togni, Luciano Berio , Sylvano Bussotti, Salvatore Sciarrino, Fabio Vacchi.........). In quegli anni partecipa varie volte alla Biennale di Venezia. Nel 1982 ritorna ad occupare la carica di direttore del Coro del Teatro Comunale di Bologna. Molto importante, sotto la sua direzione, la realizzazione di una delle piu' belle ed intelligenti iniziative per giovani coristi di tutto il panorama del Teatro Italiano, il "Corso di Formazione Professionale per Artisti del Coro" che comprendera', oltre alle costanti esercitazioni corali, corsi di teoria musicale, di arte scenica e di storia della musica. Questa esperienza ha procurato una posizione professionale a moltissimi partecipanti. Nel 1988 Angius viene nominato direttore del Coro della Rai di Roma. In quel periodo la RAI offre al Papa indimenticabili concerti, particolarmente suggestivi anche per l'intensa impronta artistica dei complessi corali di Fulvio Angius. Di quella stessa epoca, e' la realizzazione di "Tosca" (nelle ore e nei luoghi di Tosca) con gli imponenti interventi del coro diretto da Angius. Dopo l'esperienza romana, Angius diventa direttore del Coro del Teatro "Carlo Felice" di Genova ed a questa esperienza sono legati alcuni dei piu' importanti avvenimenti musicali della citta', tra cui una storica edizione di Turandot (regista Giuliano Montaldo), un rara esecuzione del "Requiem" di Verdi, (dir. Ceccato), oltre alle rappresentazioni divenute celebri del "Nabucco" e di "Peter Grimes" di Britten, che hanno trovato nei complessi genovesi un'interpretazione, soprattutto corale, di autentico grande rilievo. Per "lUniversale dei giovani" (ed. E. I. R.) ha pubblicato una biografia di Beethoven. E' stato inoltre docente presso i Conservatori "Francesco Morlacchi" di Perugia e "Giuseppe Verdi" di Torino. Nel 1997, assieme ai nomi piu' prestigiosi del mondo dell'arte , riceve dalla citta' di Rocca S.Casciano il Premio "Carlo Alberto Cappelli", per la sua conclamata notorieta' nell'arte della direzione di coro e nel giugno 2008, la citta' di Sabaudia gli conferisce il Premio Internazionale "Giuseppe Verdi: Una vita per la musica" , premio che, a suo tempo, fu di Claudio Abbado, Luciano Pavarotti e di altri grandi della vita musicale internazionale. Nel 1990, diventa Presidente dell'Accademia Filarmonica di Bologna e docente del Corso di "Formazione e Perfezionamento" per maestri del Coro, presso l'Accademia Internazionale delle Arti (A.I.D.A.), di Roma. L'Enciclopedia della Musica UTET gli ha dedicato una voce.

L'attivita' di Angius come pianista trova il suo culmine e la sua "conclusione", in una brillante esecuzione della "Rapsodia in blue" di Gershwin e del "Concerto di Varsavia" di Addinsell. L'orchestra degli "Amici del Teatro di Forli' e' diretta da Giordano Noferini, un bellissimo musicista divenuto Direttore del Conservatorio "G.B.Martini" di Bologna e poi, ahime', purtroppo prematuramente scomparso.. Noferini ed Angius erano ancora allievi del Conservatorio e questo concerto sancì una fratellanza musicale che li vide protagonisti di tante altre manifestazioni ...Angius, poi, che mostrava un certo talento direttoriale, segui' un Corso di Sergiu Celibidache all''Accademia Chigiana di Siena.



Al suo ritorno non fu difficile organizzare una serie di manifestazioni in cui Noferini compariva come compositore , Angius come direttore....Un indimenticabile concerto fu quello che vide sul podio Angius e , al pianoforte, come solista nel concerto in Re Maggiore di Haydn , la pianista Pia Damerini Bissi, la maestra di pianoforte di Fulvio Angius...
Nel 1964 il Teatro Comunale di Bologna , con l'allora direttore artistico Valentino Bucchi, indisse una Rassegna Internazionale per giovani direttori e solisti. Fu prescelto anche Fulvio Angius che diresse un programma che comprendeva la Sinfonia n.82 di Haydn (L'Orso) , alcune arie di Paisiello e Pergolesi., "Les chansons de Bylitis " di Debussy e l'Ottava sinfonia di Beethoven, La serata ando' assai bene per Angius che, per un voto, si classifico' secondo alle spalle di Eliau Inbal. Da allora Angius divenne maestro sostituto del Teatro Comunale. Ne diresse l"orchestra in numerose occasioni (da non scordare un bellissimo concerto al Teatro Alighieri di Ravenna col violinista Franco Gulli solista e con un programma che comprendeva,oltre al Concerto in Re di Paganini, "La grotta di Fingal" e la sinfonia "Italiana" di Mendelssohn. Nel 1968 Angius fu nominato direttore del Coro del Teatro Comunale, con un contratto quinquennale che pero' non porto' a termine per la sopravvenuta nomina di maestro del Coro della RAI di Torino..Il primo lavoro che Angius si trovo' ad affrontare -a Bologna- fu "Ombre" di Giacomo Manzoni, in prima esecuzione assoluta , un'opera per allora fortemente innovativa e che, per quel complesso corale , abituato al repertorio tradizionale,si presentava assai ostica. Ma il risultato fu sorprendente.Un successo inaspettato. Crtitica e pubblico furono unanimi nel decretare all'avvenimento i consensi piu' encomiastici.... "...il brano di Manzoni, diretto con straordinaria perizia da Fulvio Angius....suscito' meraviglie..." (Duilio Courir - Il Resto del Carlino, 12 maggio 1968) "...brava l'orchestra, ma superiore ad ogni elogio il coro diretto da Fulvio Angius". ( Rubens Tedeschi, L'Unita', 12 maggio 1968).

Ma, all'attivita' in Teatro, Angius riesce anche a coltivare l'attivita' del "Collegiuim Musicum, dirigendo concerti in Italia e all'estero (Germania, Belgio, Olanda, Francia, Jugoslavia....).Da un articolo dell'epoca: "quasi uno shock la musica del "Collegium Musicum"...ma vogliamo riservare al coro le lodi piu' grandi...le belle voci educatissime , voci guidate da un maestro di talento, giovane per eta,' maturo, per preparazione, di non comune perizia , Fulvio Angius..." (Cronaca di Merano, N.S. ,marzo 1968).


L'avvenimento dell'anno fu certamente l'allestimento del "Mose'" di Rossini, con la regia di Sandro Bolchi,le scenografie di Luciano Minguzzi,la direzione di Alfredo Gorzanelli .Il coro diretto da Fulvio Angius fece ancora una volta, la parte del leone, imponendosi come indiscusso protagonista dell'opera.

(G.M. Monsagrati - Il Resto del Carlino, 24 luglio 1968) :"...a Fulvio Angius l'onore e l'onere della direzione delle masse corali. Questo giovanissimo musicista ha dato sempre ottimi risultati la' dove la sua appassionata opera e' stata richiesta e la stampa si e'molto interessata a lui anche per la sua attivita' di studioso e interprete di antiche pagine corali".

Aula Magna dell'Universita'. Orchestra sinfonica del Teatro Comunale. Direttore Fulvio Angius. Musiche di Accademici Filarmonici nel terzo centenario della fondazione dell'Accademia ( 1666 )
Ancora su "Mose'"
( Il Tempo - 6 agosto 1968 )...il coro, parte determinante dell'opera , diretto con gusto eccellente dal giovane maestro Fulvio Angiu, ha eseguito il proprio arduo compito sia di interpretazione scenica, sia musicalmente,con grande precisione ed impareggiabile fusione, dando ai due stati d'animo (degli Egizi e degli Ebrei) un'impronta degna della migliore tradizione e del prestigio del grande Teatro bolognese..."

Poi il "Mose' fu portato in tournèe a Losanna ed il successo del coro raddoppio': Premiere au Festival d'Operas Italiens - Mose' de Rossini: "Les Choeurs nous ont procure' une satisfaction totale"(Henri Jaton, 20 0ttobre 1968) "...les Choeurs prepares par Fulvio Angius ont une magnifique fusion...." (Gazette de Lausanne, Pierre Hugli, 21 ottobre 1968) "...en revanche, les Choeurs de Fulvio Angius ont fait merveille par la sonorite' pleine ed rounde, par la souplasse et la vitalite' de ses interventions" (A.Despandes -Feuille d'Avis de Lausanne, 21 ottobre 1968).

Nel novembre dello stesso anno avveniva il "Gemellaggio" fra Bologna e Zagabria . Alla celebrazione fu invitato in Jugoslavia il coro del Teatro Comunale che, sotto la direzione del suo maestro Fulvio Angius, offri' due applauditissime esecuzioni della "Petite Messe Solennelle" di Rossini. "...l'esecuzione diretta da Fulvio Angius e' risultata ad un altissimo livello artistico e l'eco suscitata dalla stampa jugoslava, veramente notevole..." ( L'Unita, 24 novembre 1968).
La stagione bolognese inaugurata dal Mose'
"...e sul palcoscenico il primo posto merita il coro del Comunale di Bologna, il quale, sotto la direzione di Fulvio Angius ci ha offerto una bellissima prova delle proprie capacita' : compattezza,omogeneita'effetti delicati o aggressivi hanno trovato giusta rispondenza nel complesso corale....." (B.Cernaz, La Gazzetta di Modena,5 dicembre 1968) "...il coro magnificamente diretto da Fulvio Angius ...."(Rubens Tedeschi,L'Unita', 1 dicembre 1968), "...Fulvio Angius e' stato l'eccellente direttore del coro..." (Duilio Courir, Il Resto del Carlino, 1 dicembre 1968).

Ed eccoci a "Il Coccodrillo", l'opera assai controversa di Valentino Bucchi e la cui prima esecuzione e' avvenuta a Firenze,alla Pergola, diretta da Bruno Maderna. "...il vivace espressivo apporto conferito dalle masse corali (veramente egregie in entrambi i settori maschile e femminile) sotto la guida sicura e animatrice di Fulvio Angius..." (Carlino Sera, 19 aprile 1969). "I Cori della Pieta' Morta" di Valentino Bucchi :"...il coro ed il maestro Angius...non ricordiamo una esecuzione altrettanto perfetta di questa bellissima composizione.."Duilio Courir, Il Resto del Carlino,20 aprile 19
69)
Una suggestiva esecuzione della "Petite Messe Solennelle" di Rossini a San Mercuriale di Forli' "...Fulvio Angius ha riscosso un immenso meritatissimo successo : l'imponente disposizione del Coro ha permesso al maestro di ottenere effetti mirabili...l'esaltante successo dell'esecuzione trova in lui il maggiore artefice..." (Vittorio Mezzomonaco- Il Resto del Carlino, 2 luglio 1969).
Il "Don Carlos" al Comunale
"...ottima la partecipazione del Coro diretto da Fulvio Angius..."(Duilio Courir - Il Resto del Carlino, 8 febbraio 1969) "..assai colorito ed affiatato il coro del maestro Angius..." (G.M. Modonesi -L'Avvenire d'Italia, 8 febbraio 1969) "...con l'ottimo complesso corale diretto da Angius..." (Gia. Carlino Sera , 8 febbraio 1969) "...soprattutto il bravissimo coro del Comunale di Bologna cha ha assecondato con grande sicurezza le linee della regia e della direzione artistica..." (G.Bar. - Reggio Emilia, Il Resto del Carlino, 25 febbraio 1969 " Il Coro diretto da Fulvio Angius ha cantato con molta precisione e con grandissima varieta' e verita' di accenti".(Mario Baroni - L'Unita' , 9 febbraio 1969)

Fu in quello scorcio del 1969 che i complessi del Teatro Comunale effettuarono una acclamatissima tournee a Zagabria ed a Budapest.Le opere erano Turandot e Mose' ed il coro, ancora una volta si impose come indiscusso protagonista riportando apprezzamenti di pubblico e di critica superlativi.

E, in quelle stesse occasioni, Fulvio Angius, oltre ad impegnarsi nella direzione del coro nelle due opere, diresse "I Filarmonici del Teatro Comunale " in programmi di musiche barocche, ottenendo consensi incondizionati.

Da "Nuova Rivista Musicale Italiana" (luglio-agosto 1970) : "...ma il maggiore responsabile dell'attivita' musicale cittadina e' naturalmente il Teatro Comunale...un sovrintendente come Carlo Maria Badini al quale vanno riconosciuti meriti grandisimi, come quello di avere potenziato e stabilizzato l'orchestra, di avere compiuto la stessa opera nei riguardi del coro e di averlo (il coro) affidato alle cure di un giovane quanto eccellente maestro come Fulvio Angius".

Vivo successo al Comunale de "La Forza del Destino"
".....il quadro musicalmente piu' bello dell'opera e' stato quello finale del secondo atto , disegnato con una purezza di accenti stupendi , grazie all'apporto straordinario del coro di Fulvio Angius e spogliato di tutte le pesanti incrostazioni retoriche che spesso il comune repertorio porta con se'...." (Duilio Courir - Il Resto del Carlino, 19 febbraio,1970).

La Nona di Beethoven diretta da Paul Paray" ...il coro preparato con molto puntiglio da Fulvio Angius e' stato il solo elemento convincente dell'edizione dell'altra sera ...." (Duilio Courir - Il Resto del Carlino, 14 novembre 1970). "...il coro diretto da Fulvio Angius , compatto e preparatissimo, e' stato la colonna dell'esecuzione".
"Il risultato e' stato capovolto da una scelta assurda degli interpreti e del vecchio direttore Paul Paray, che hanno offerto un'esecuzione che neppure oltrepassava il livello minimo della correttezza tecnica. Tanto puo' la mancanza di una direzione artistica efficiente.Unico elemento positivo dell'esecuzione e' stato il Coro accuratamente preparato e diretto da Fulvio Angius". (da "La Nuova Rivista Musicale Italiana, gennaio-febbraio, 1971)

"CARMINA BURANA" "....e un grande successo fu anche quello riservato ad una sfolgorante esecuzione di " Carmina Burana" . Il Coro di Angius, semplicemente perfetto" ( Duilio Courir - Il Resto del Carlino, 12 Giugno 1971).

Nuovo successo di Manzoni

"Nella difficile nuova opera di Manzoni il coro , abbondantemente piu' partecipe e convincente dell'orchestra, ha ancora una volta dimostrato - grazie alla autorevole preparazione e direzione di Fulvio Angius -una serieta' professionale assai rara nei nostri complessi ufficiali..."(G.M.Mod. - Il Carlino Sera,, ottobre 1972).

Giacomo Manzoni al direttore artistico del Comunale, Piero Rattalino: " ...in particolare il coro ha dimostrato , sotto la guida di Fulvio Angius di sapere affrontare e superare brillantemente difficolta' assai serie ponendosi...all'avanguardia tra i cori delle istituioni musicali italiane,oggi".

Un "REQUIEM' di Verdi a Ottobauer (Monaco) e poi al Comunale di Bologna :"...fortunatamente piu' che lodevole e' stata la prestazione del coro di Fulvio Angius , un coro istruito con intelligenza amorosa da Angius , un elemento che si e' dimosytrato positivamente risolutivo nel quadro della "im probabile, pencolante" edizione diretta da G. Fakler...." (Duilio Courir, Il Resto del Carlino, 10 giugno 1972).

Direttore del coro della Rai di Torino


Dalla meta' di agosto 1973, Fulvio Angius e' nominato Direttore del Coro della RAI di Torino> A quell'epoca quel complesso era considerato - lo era realmente - il miglior coro concertistico d' Italia ed uno dei piu' apprezzati all'estero,e veniva dalla pluriennale direzione di un magico maestro quale fu appunto, Ruggero Maghini. Non era semplice sostenerne l'eredita'. Ma l'impatto fu eccezionalmente felice.... Massimo Mila : " con molta soddisfazione si e' registrata l'ottima esecuzione del Coro della RAI sotto la guida del nuovo maestro Fulvio Angius....che in questo primo incontro importanmte e' apparso abile efficace e preciso" (La Stampa, 2 dicembre 1973) All'Auditorium RAI , musica militare per il Ferdinando Cortez di Spontini :..."Fulvio Angius, bravo direttore dell'impegnatissimo coro..." (Massimo Mila, La Stampa,13 gennaio 1974) "Nella direzione del Coro ha felicemente esordito Fulvio Angius, nuovo direttore stabile...."(Giorgio Pestelli, Nuova Rivista Musicale,gennaio-marzo 1974)

Bach-Schubert : due Messe:
"...splendida prestazione del coro diretto da Fulvio Angius " (Massimo Mila, La Stampa, febbraio 1974).

la"Nona" con replica "...ma il" super celebrato" Kurt Masur , fa un tonfo solenne....nell'ultimo tempo la presenza del coro diretto da Fulvio Angius ha recato piu' intensita' di accenti e di vera musica, comunicandola anche all'esecuzione cui la direzione di Masur lasciava non poche perplessita'...."(Massimo Mila - La Stampa, 5 maggio 1974). "Che magnifico coro e' quaello della RAI di Torino. Perfetto negli attacchi e nell'intonazione ...curato nei minimi particolari e nell'insieme con somma perizia dal suo nuovo direttore Fulvio Angius...."(Lidia Palomba -La Gazzetta del Popolo , giugno, 1974). Dalla "Nuova Rivista Musicale Italiana" (aprile/giugno, 1974, Giorgio Pestelli ): " Il nuovo direttore del coro torinese di buoni risultati ha ottenuto nell'Ifigenia, nella Messa in fa BWW di Bach, buonissimi li ha conseguiti nella Nona di Beethoven , serata di grandioso successo...con ripetizione integrale di tutto l'ultimo movimento".

La Creazione di Haydn

:"...e sugli scudi il coro diretto da Fulvio Angius..."M.Mila, La Stampa, 30 marzo 1975)
Citta' del Vaticano - Concerto per Papa Paolo VI.

Nell' Aula Magna delle Udienze: "...ma qui meritano una grande attenzione gli interventi corali di una compagine che e' stata la vera protagonista della serata, coi suoi maestri (Fulvio Angius per il coro della Rai di Torino e Gianni Lazzari per il coro della Rai di Roma), il tutto sotto la ispirata direzione di Carlo Maria Giulini" (L'Osservatore Romano, aprile 1975).
"Al maestro Fulvio Angius in ricordo di una collaborazione musicale e umana che non scordero'" (Carlo Maria Giulini, Citta' del Vaticano Aprile 1975)
Trionfa all'Auditorium "Jerusalem"

"...impegnatissino e mirabile da parte sua il coro di Fulvio Angius, per purezza e bellezza di suono, per armonia di impasti e compattezza...il pubblico non s'e' potuto trattenere dopo il fatidico coro reso in un'esecuzione di una bellezza indimenticabile" (Massimo Bruni - La Gazzetta del Popolo, 16 novembre 1975)

Musiche di Nono all'Auditorium

"Bravissimo il coro diretto da Fulvio Angius che nel giro di due anni ha messo pienamente a frutto la preziosa eredita' lasciatagli da Ruggero Maghini e, come ha scritto spiritosamente Massimo Mila sulla Stampa, ha portato il suo complesso a laurearsi "con 110 e lode " in musica d'avanguardia" (Paolo Gallarati - Nuova Rivista Musicale , ottobre-dicembre 1975).

E' di quegli anni una serie di memorabili esecuzioni di opere del grande repertorio , come la Messa in si minore di Bach, o la "Missa Solemnis" di Beethoven o le "Passioni" di Bach secondo Giovanni e secondo Matteo o come la "Grande Messa dei Morti" di Berlioz o alcune versioni di inediti o poco eseguiti brani di Vivaldi affidati alla esclusiva direzione (coro e orchestra) del maestro Fulvio Angius.

Vivaldi attraverso Bach

: "...a guidarne le esecuzioni dal podio , quiesta volta con responsabilita' tutte proprie e' stato il maestro Fulvio Angius ben noto al pubblico dell'Auditorium come valoroso direttore del coro della Rai di Torino....Splendido rendimento hanno dato le schiere vocali e strumentali sotto la direzione animatrice e scattante , ricca di fantasia ed estro vivaldiano, dal maestro Angius...." (Massimo Bruni - La Gazzetta del Popolo, 4 maggio 1977). Ma e' di quegli anni una strepitosa esecuzione della Sinfonia Ottava ( dei Mille, di Mahler) ed un non meno memorabile concerto diretto - suo malgrado - da Maurizio Pollini.

Kinder Requiem di Luciano Chailly

"Una rara prontezza e sensibilita' da parte del coro misto diretto da Fulvio Angius, hanno caratterizzato una esecuzione densa di dramma,di dolcezza e di dolore. Una commozione assoluta"(Massimo Bruni -La Gazzetta del Popolo , febbraio 1979).

Da Luciano Chailly: " Poche parole, ma dovrebbero essere tante, per ringraziarti del tuo fondamentale contributo alla splendida riuscita del mio "Kinder Requiem"....mai trovata tanta rispondenza di intenti, tanta passione, tanta prontezza di intuizione e realizzazione.....ti abbraccio commosso e ammirato...tuo Luciano Chailly. (Febbraio 1979).

E non si deve scordare una rara registrazione di "Lilo Herman", la cantata per voce recitante, coro e strumenti di Paul Dessau, diretta da Fulvio Angius con solisti della Sinfonica della Rai, del coro e con la partecipazione della suggestiva, drammatica "recitante" Edmonda Aldini.
Fantastica "Passione" secondo Matteo .... Ma artefice della splendida esecuzione e' il coro diretto da Fulvio Angius, che con questa interpretazione, balza al primo posto fra tutti i simili complessi presenti in Italia. A questo maestro, si deve accreditare il merito principale di una riuscita cosi' grandiosa. (Piero Buscaroli - Il Giornale, 18 gennaio 1981)
Un concerto difficile del grande pianista all'Auditorium della RAI

"A parte la resa non eccezionale dell'orchestra, e' parso che Maurizio Pollini indulgesse ad una concezione un po' convenzionale della delicatezza di Mozart.....Con l'intervento del Coro, che in questo momento e' decisamente migliore dell'orchestra, grazie alle cure assidue di un maestro come Fulvio Angius, le cose sono andate molto meglio..." (Massimo Mila, La Stampa, 9 gennaio 1982)

Ancora prime esecuzioni o esecuzioni rare , tanto per citare lo "Stabat Mater " di Dvorak o i "tre" Stabat Mater di cui Angius si rese esecutore unico, diffondendo i tre capolavori (Stabat Mater di Palestrina-Wagner, di Alessandro Scarlatti e di K. Penderki) oppure opere come la "Genovefa" di Schumann, o "I Lituani" di Ponchielli, o ":La Gazzetta " di Rossini,fino alla serie di esecuzioni "Itineranti" per tutto il Piemonte con la direzione di Igor Markevich (Nona di Beethoven, Sinfonia di Salmi di Strawinski ed il Salmo Ungarico di Kodaly).
Il Coro della Rai di Torino diretto da Angius va alla Scala
Il grande Teatro lo vuole per uno dei piu' attesi appuntamenti della sua Stagione Lirica "La vera storia" di Luciano Berio. Nella "Veria storia" il coro non sara' quello della Scala, ma quello della RAI di Torino diretto da Fulvio Angius Perche? Il Coro di Torino ha gia' eseguito l'opera in concerto. Ci garantisce risparmio di tempo. E poi il coro della Scala ha gia' cantato il Lohengrin, Anna Bolena e sta preparando "I Troiani", in francese , ha detto Berio. E la sua voce sembrava avere un palese tono ironico. (La Repubblica - Guido Vergani, 1 marzo 1982). "...sotto la direzione di Berio naturalmente non c'e' molto da dire ...Da sottolineare,semmai, il concorso del coro della Rai di Torino di Fulvio Angius, ottimo contributo all'economia dell'evento..." (Il Corriere della Sera - Duilio Courir, marzo 1982) "...di grandissimo rilievo la prestazione del coro diretto da Fulvio Angius " (Enzo Restagno, Stampa sera, 10 marzo 1982) "Senza dubbio di grande suggestione gli interventi del coro della RAI di Torino diretto dea Fulvio Angius" ( Leonardo Pinzauti - Il Resto del Carlino, 11 marzo 1982)


Caro maestro Angius, avvicinandosi la fine delle recite di "La vera storia", desidero esprimerle il ringraziamento piu' vivo ed i piu' vivi rallegramenti per quella che, a detta di ognuno, e' risultata un'operazione dagli eccellenti risultati. Cordiali saluti. Cesare Mazzonis, Direttore artistico del Teatro alla Scala.

Con questa straordinaria esperienza, si chiude il rapporto tra il maestro Angius ed il coro della Rai di Torino. Per nove anni Angius fu alla testa di questo storico magnifico complesso,. Le ragioni dell'abbandono non furono uniche,ma , forse la principale fu la mancanza del palcoscenico, il contatto diretto con la musica oltre che cantata, vissuta,recitata, fisicamente realizzata..

Sul quotidiano "La Stampa" appariva, in data 13 aprlile 1982, questo annuncio:

"Il Comunale di Bologna si e' assicurato la collaborazione di uno tra i piu' autorevoli direttori di coro italiani, Il maestro Fulvio Angius assumera' la direzione del coro del Teatro Comunale dal 1 settembre con un contratto quinquennale. Si tratta in verita' di un ritorno poiche' Angius ha gia' diretto il coro del Comunale dal 1968 al 1973.

Il Ritorno a Bologna
Il 23 settembre ebbe inizio il secondo periodo della presenza di Fulvio Angius al Comunale di Bologna. Il primo approccio non fu facile, anche perche' il coro proveniva da una conduzione piuttosto precaria. Si tratto' di un concerto studiato,organizzato e diretto da quello stupendo personaggio , animatore coltissimo ed esecutore entusiasta ( a lui si deve la creazione delle "Feste Musicali" a Bologna) che fu Tito Gotti. Le cose andarono veramente bene tant'e' che perfino Michelangelo Zurletti -su Repubblica- ne parlo' assai favorevolmente!

Poi si affrrontava il programma lirico.

Il primo lavoro rilevante fu "La Dannazione di Faust" con la geniale regia di Giancarlo Cobelli e la direzione orchestrale di R.Giovaninetti.

"...il coro diretto da Fulvio Angious e' emerso magnificamente ponendosi a buon diritto tra i veri protagositi dell'esecuzione" ( Rubens Tedeschi - L'Unita', 10 dicembre 1982)

"...un particolare elogio va al coro diretto da Angius....per l'entusiasmo profuso nello studio e nella realizzazioine di un'opera cosi' complessa...ed era sorprendente anche nei risvolti mimici....". ( Michelangelo Zurletti - La Repubblica, 10 dicembre 1982)

"Nella parte musicale Berlioz chiede tutto ...'orchestra bolognese ha pienamente risposto, come, e, soprattutto il coro diretto da Fulvio Angius, in questa prova assai ardua..." (Duilio Courir - Il Corriere della sera, 10 dicembre 1982)

Seguiranno "La Dama di picche", "La forza del destino" , "La Boheme"... "abilmente diretto da Fulvio Angius, l'equilibrato e vibrante coro, adesso nella sua migliore qualita' interpretativa ....(A.Cavicchi - Il Resto del Carlino, gennaio-aprile 1983).

Un avvenimento importante,alla Sala Bossi, sara' l'esecuzione della "Petite Messe solennelle" di Rossini (esecutori :I Solisti del Comunale):"...il maestro Fulvio Angius con ineccepibile gesto , chiarezza e gusto musicale, ha saputo coordinare il tutto come meglio non si sarebbe potuto, cogliendo il frutto del suo lavoro di preparazione di tutto il complesso al punto di dovere bissare tutto il "Gloria" (G.Semola _ Il Dissonante , giugno 1983)

Magnifico "Requiem" (Mozart)

"...onore al merito di Fulvio Angius il quale ha preparato un coro che fino ad ora non avevamo mai ascoltato a tale livello di difficolta' polifonica, davvero un "Coro radiofonico!" (A. Cavicchi - Il Resto del Carlino, 17 giugno 1983)

La "Faust Symphony" di Liszt :"...anche una certa trascuratezza di fraseggio e' parsa in contrasto con le intenzioni poetiche dell'autore...L"esecuzione ha ripreso quota nel finale in virtu' , soprattutto, del suggestivo intervento del coro di Fulvio Angius" (A.Cavicchi - Il Resto del Carlino, 22 settembre 1983)

"Brahms" per davvero!


"...un particolare riconoscimento dev' essere riservato al coro diretto da Fulvio Angius, il quale ha rivelato una singolare consapevolezza dello stile ed una ammirevole capacita' di realizzazione del difficile "ordito" polifonico brahmsiano" (A.Cavicchi - Il resto del Carlino, 4 novembre 1983).

Seguira', nel contesto della programmazione lirico-sinfonica del Teatro, nell'ottobre 1984, una straordinaria esecuzione del "Job" di Luigi Dallapiccola. L'esecuzione di Zoltan Pesko appare assai convincente, ma estremamente impressionante si rivela l'esecuzione del coro diretto da Fulvio Angius (Adriano Cavicchi - IlResto del Carlino, 16 ottobre 1984)
"Job" di Dallapiccola

Seguira', nel contesto della programmazione lirico-sinfonica del Teatro, nell'ottobre 1984, una straordinaria esecuzione del "Job" di Luigi Dallapiccola. L'esecuzione di Zoltan Pesko appare assai convincente, ma estremamente impressionante si rivela l'esecuzione del coro diretto da Fulvio Angius (Adriano Cavicchi - IlResto del Carlino, 16 ottobre 1984)
Il Corso di formazione professionale per artisti del Coro

Ma in quegli anni si realizza al Teatro Comunale di Bologna un evento straordinario.Grazie ad una direzione eccezionalmente sensibile, preveggente ed intelligente (sovrintendente Giorgio Festi) viene istituito un "Corso di formazione professionale per artisti del Coro". Le domande sono 180 e gli esiti, come vedremo, saranno di una stupefacente positività.

Due anni di intenso studio , di rigorosa disciplina daranno oggi i loro primi frutti in una attesa esecuzione - al Teatro delle Celebrazioni - della "Petite Messe solennelle" di Rossini. Il maestro Angius ha seguito con grande impegno questi giovani ed afferma che il bilancio di questo biennio e' stato estremamente positivo: "Le esecuzioni tenute sono andate ben oltre i limiti entro i quali sono solitamente ristretti i saggi finali. Sono state in realta' esecuzioni ad alto livello qualitativo , in cui il giovane coro ha messo in evidenza ottimi dati di amalgama, di intonazione, di precisione e di espressivita', cogliendo ovunque clamorosi successi. Il primo concerto , al Teatro delle Celebrazioni, e' stato un avvenimento musicale di straordinario interesse".(Ga.Gi. , giugno 1984)

All'Aterforum gli allievi di Angius

"...La cosa piu' interessante e' stata pero' l'esibizione del coro degli allievi del Corso di formazione professionale per artisti del coro del Teatro Comunale ...." (Marco Tosolini - L'Unita', 13 giugno 1984)

Aterforum, Ferrara, : in una Piccola Messa tutto il grande Rossini

" Conviene spendere due parole di elogio per questo giovane coro bolognese che, grazie alle cure amorose ed intelligenti di Fulvio Angius, e' diventato uno strumento dotato di bellissimo suono, precisione ed intonazione , chiarezza di fraseggio e perfetta intelligibilita' del testo..." ( Adriano Cavicchi - Il Resto del Carlino, giugno 1984)

E le Feste Musicali parlano francese

Tutto si e' concluso per i meglio, con una bella prova dell'orchestra e particolarmente del coro di Fulvio Angius, preciso e pulito e come sempre all'altezza della situazione ..." (Roberto Verti - Il Resto del Carlino, giugno 1984)

Intervista a Fulvio Angius di Marco Tosolini

Con Fulvio Angius , artista discreto quanto efficiente, il coro dell'Ente lirico bolognese ha consolidato e migliorato la qualita' della sua presenza all'interno dell'intera stagione 1983-84. Altrettanto importante e' la sua partecipazione alle Feste Musicali . Ne abbiamo parlato brevemente con il direttore stesso: "Esiste per lei una metodologia nel " professionalizzare" un coro?" "Penso che l'unico metodo sia molto empirico, ma efficace e cioe' esigere sempre il massimo ed in ogni momento. Non esistono situazioni secondarie di "routine" e questo bisogna farlo capire, saperlo trasmettere e avere la volonta' di superare delle "abitudini" . Ma la necessita' di creare un senso di dignita' professionale e' recepita. Devo dire che gli artisti del coro sono encomiabili sotto questo punto di vista. Mi seguono e lo fanno anche quando sono oggettivamente stanchi come in questo periodo durante il quale sono stati molto presenti nella stagione sinfonica -anche con repertori molto diversi- ed ora iniziamo le prove per le Feste Musicali". "Mi pare che sia problematico mettere in cartellone produzioni ..."coristicamente" tanto diverse fra loro". "Sono d'accordo, forse bisognerebbe cercare di procedere per raggruppamenti...anche per un buon professionista e' disagevole passare da Bach o Mozart a Puccini o Mussorgskij..ma nell'attivita' di un Ente cio' non e' sempre possibile ...". "Lei ha una interessantissima esperienza in campo contemporaneo . Cosa implica occuparsi di linguaggi di questo tipo?". "Ricordo la lontana esecuzione di "Ombre" di Manzoni, che fu un imprevedibile successo....Da parte degli artisti c'e' maggiore curiosita' di quanto non si pensi, ma bisogna saperla trasmettere, questa curiosita', il maestro, insomma, per primo deve "credere" in queste linguaggio...". "Tempo fa c'e' stato il saggio finale degli allievi del Corso di formazione professionale. Cosa e' successo in questi due anni, da quando e' stato attivato?". "Abbiamo avuto proprio ultimamente delle verifiche assai positive. Nonostante la diversita' delle persone selezionate inizialmente, devo dire che hanno fatto miracoli raggiungendo un livello di apprezzabilissima organicita' e la "Petite Messe solennelle" di Rossini e' stata la prova piu' consolante di tutto il lavoro svolto. Sono emersi anche alcuni elementi particolarmente dotati, nel confronto cioe' , con materiali difficili e di grande impegno". Nella "discrezione" di Angius c'e' una consapevolezza la cui conquista dovrebbe interessare a molti artisti , interpreti e spettatori" (Marco Tosolini - L'Unita' , 27 giugno 1984).

Il "Doktor Faust" di Ferruccio Busoni

"La complessa tessitura corale , tra l'altro animata da Werner Herzog in modo perfetto, ha trovato, nella direzione di Fulvio Angius una stupenda suggestiva accattoivante realizzazione in un livello di esecuzione di altissima qualita' tecnica ed interpretativa..." (A.Cavicchi -Il Resto del Carlino, aprile 1985) "Il coro di Fulvio Angius ha dato eccellenti risultati , pur cantando in tedesco, sia vocali che interpretativi..." (Alfredo Gasponi - Il Messaggero, Roma,aprile 1985)

"La direzione di Pesko ha ottenuto ottimi risultati dall'orchestra , ma ancor piu' perfetti dall'esecuzione potente e superba del coro di Fulvio Angius..." (Massimo Mila - La Stampa, 3 aprile 1985).


"La Fanciulla del West"


:...molto bravi i solisti e ottimo -come sempre - il coro di Fulvio Angius..." (A.Angelini - Il Giornale, 28 luglio 1985)

Pasquale D'Avola, regista della Fanciulla del West: Caro maestro Angius, alla fine di questa faticata Fanciulla voglio ringraziarla per la collaborazione paziente ed intelligente che e' riuscito a darmi. Con la speranza di futuri sempre migliori lavori, la saluto con stima eccellente, suo Pasquale D'Avola regista dell'opera (Ravenna, 26 luglio 1985).

Un capolavoro di Rossini contro il terrorismo

"Stabat Mater" di Rossini nella basilica di San Domenico.

"...lodevole l'orchestra (dir. Chailly), ma "straordinario" il coro edi Angius.Qui bisogna ricordare queel "rossiniano" della prim'ora che e' Fulvio Angius, il quale e' riuscito ad ottenere dal suo coro un risultato interpretativo di eccellente qualità". (Adriano Cavicchi - Il Resto del Carlino, 27 dicembre 1985)

Il Franco Cacciatore

"...del coro bisognerebbe dire ancor meglio tanto riusci' articolato e snello e cosi' potente da indurci a chiederci se non fosse stato rinforzato con prestiti esterni : no, ci si rispose, e' il Coro del Teatro Comunale. Complimenti, allora! " (Piero Buscaroli - Il Giornale, 5 dicembre 1985)

Uno splendido "Ratto al serraglio" ...di scorrevole e ottima qualita; il coro di Angius" (A.Cavicchi)

Spiritosa "Pietra del paragone" ....una girandola elettrizzante con un coro brillantissimo ..(Angius) "..dello spiritosissimo e onnipresente coro, che e' il vero protagonista dell'opera Fulvio Angius ha dato prova robusta , eppure, questo proprio si, all'occorrenza leggera.elegantissima, eloquente testiminianza di un un lungo profondo lavoro" (Il Giornale - Piero Buscaroli, 20 aprile 1986).

I Vespri Siciliani
Altro avvenimento di rilevante portata artistica sara' l'allestimento de " I Vespri siciliani.
" preciso e vigoroso il coro di Fulvio Angius" (M.Messinis).
" ...assolutamente perfetto il coro di Angius" (Carlo Boschi,Il Messaggero).
"...il coro ha tratto profitto dall'istruzione di Fulvio Angius, maestro il cui merito e' ben conosciuto a Torino". (Massimo Mila - La Stampa)
Tutti in fila c'è Traviata

"...prendiamo ad esempio il coro, l'autentica rivelazione di questa Traviata...si e' manifestato come un complesso di primissimo ordine, magnificamente plasmato da Fulvio Angius, in grado non solo di cantare, ma anche di "mimare" le scene con risultati eccellenti". (Il Resto del Carlino, Fabio Raffaelli 2 dicembre 1986)

"Una Traviata da avvenimento..."Il coro come e' piaciuto in scena diretto da Angius ha cantato rispettando in pieno l'intenzione a lui diretta da Verdi" (La Nuova Venezia, 4 dicembre 1986 Roberto De Piero)

"prova eccellente del coro di Angius (L'Avvenire d'Italia, Egidio Saracino 4 dicembre 1986).

"Il coro diretto da Angius -che buono era gia'- si rendeva eccellente ( Il Giornale 4 dicembre 1986, Piero Buscaroli).

"...Anche la comprensibilita' di pronuncia dei cantanti e' quasi sempre compromessa dall'incalzare dell'orchestra (Direttore Riccardo Chailly)....molto bene, pero, guidati da Fulvio Angius la rubizza vitalita' dei cori" ( La Stampa - Sergio Pestelli 4 dicembre 1986).

La Dannazione di Faust di nuovo a Bologna

"...la prova va considerata in maniera del tutto encomiabile, soprattuto per la presenza dell'ottimo coro diretto da Fulvio Angius.( Bruno Cernaz, Il Messaggero veneto, maggio 1987) "...ottimo il coro di Fulvio Angius " (Angelo Foletto,La Repubblica,maggio 1987) "Tutti a posto, per non parlare dello splendido coro diretto da Fulvio Angius ..." (Ivana Musiani - Paese Sera, giugno 1987)

Questa Carmen è un diluvio

"...nonche' l'ottimo sangue freddo del coro diretto da Angius che ha saputo destreggiarsi nell'indiavolata ridda del palcoscenico (Giordano Montecchi - L'Unita', luglio 1987)

Tra Bologna e Roma

"Week end sonoro in due tappe : una lode tutta partocolare va attribuita al coro che, diretto da Fulvio Angius ha eseguito alla perfezione il testo di Salviucci, nella autorevole edizione diretta da Gianandrea Gavazzeni" (Teodoiro Celli - Il Messaggero , marzo 1988)

Solo una lettura d'orchestra per Maag....ha dato modo al coro maschile (Brahms, Rapsodia per contralto) d'esibire una rinnovata qualita' vocale ed una bellissima pertinenza stilistica . Il coro, come di consueto era diretto da Fulvio Angius . A proposito corre voce che il maestro Angius possa lasciare imminentemente il Comunale : si tratterebbe di una perdita davvero cospicua!" (Roberto Verti - Il Resto del Carlino , marzo 1988)

Elisir con Pavarotti

"...perfette e suggestive le comari che hanno sempe reso un quadretto di carattere gustosamente cameristico del loro intrigante intervento....." (Duilio Courir - Il Corriere della sera, aprile 1987)

Donato Renzetti, direttore di "Elisir"

"Caro maestro Angius, e' con vero piacere che tirivolgo queste poche parole (troppo poche per quante ne meriteresti di elogio)per te e per il tuo coro, eccellente in ogni intervento sia scenico che vocale (un grazie particolare alle ragazze del gruppetto femminile). Non so come complementarmi. Estendi a tutti i tuoi bravissimi artisti il mio ringraziamento e la mia ammirazione.

Un abbraccio.


L'Italiana in Algeri

"Come in tutte le opere comiche di Rossini il coro ha qui un ruolo drammatico, non meno che in una tragedia greca , per la sua partecipazione attenta a tutta l'azione. La direzione di Fulvio Angius conferi' al coro ....pungente snelleza e la flessibilita' patetica e spiritosa di una formazione da camera , e risulto' il fattore principale nella riuscita musicale della serata". (Piero Buscaroli - Il Giornale, 16 gennaio 1987)

E ancora, una eccellente edizione dell'oratorio beethoveniano "Cristo sul monte degli ulivi" "...il coro ottimamente diretto da Fulvio Angius ha rilevato ancora una volta la sua eccellente forma negli effettistici passi concitati e fugati (Il Resto del Carlino) "...ottimamente diretto da Fulvio Angius il complesso bolognese si e' mostrato pienamente in grado di sostenere, accanto agli interventi operistici ,anche difficili parti del repertoio classico corale" (La Ribalta)

Ferrara riscopre Brizio Petrucci

"...nel senso della drammatizzazione musicale di inusitata e profetica intuitivita'...tali elementi si sono potuti cogliere nel riuscitissimo concerto diretto da Fulvio Angius,con una preziosa brillante prestazione del coro degli allievi del Corso di preparazione professionale del Teatro Comunale". (A.Cavicchi - Il Resto del Carlino, ottobre 1987) "Accanto al soprano Cecilia Gasdia hanno figurato ottimamente i membri dell'Orchestra Toscanini ed il coro dei giovani del Comunale, il tutto nelle mani preziose di Fulvio Angius" (Rubnens Tedeschi - L'Unita', ottobre 1987)

Bruckner e Pendereki nella Chiesa di S.Martino


"Un programma severo, difficile, eppurte eseguito con rara partecipazione tecnica e musicale dal coro e dagli ottoni del Comunale . La direzione era quella di Fulvio Angius, il quale e' riuscito ad ottenere intense e suggestive interpretazioni. La Messa in mi minire di Bruckner raramente puo' vantare un'esecuzione piu' convinta e convincente di quella dell'altra sera , cosi' come lo "Stabat Mater" di Pendereki la cui esecuzione pone il coro bolognese ai vertici della piu' assoluta professionalita'" (A.Cavicchi ottobre 1987)

Concerti a "Villa Medici". Ricordando la Bastiglia

"...ed il coro di Fulvio Angius si e' mostrato perfettamente equilibrato e duttile ,fornendo dalle proprie file anche le voci solistiche" (Carlo Boschi - Il Messaggero, luglio 1989)

Un incontro tra Religiosita' ed Arte nell'Aula Paolo VI. La Seconda Sinfonia di Mahler (La Resurrezione)

"Il Coro della Rai di Roma ed il Coro da camera (98 cantori) sonpo stati mirabilmente preparati e diretti dal maestro Fulvio Angius. Il successo e' stato clamoroso" (L'Osservatore romano, novembre 1989).

Ancora "OMBRE" di Manzoni (un passo indietro)

"...stupendo l'impiego del coro - eccellente-del quale, nel lontano 1968 , ascoltammo , per la prima volta, questo lavoro (per allora pressoche' "astrale") i cui interventi su semplici fonemi danno veramente il senso dello sgomento e dello stupore del" coro-popolo" di fronte al tragico evento" (Il Resto del Carlino -30 novembre 1987).

Dimenticate Don Carlos se a dirigere è Myung Whung Chung !
"...del coro si dice bene, di solito, in fondo, quando non ce piuà spazio, e disdpiace davvero percheà Fulvio Angius lo condusse a risultati tanto piuà lodevoli e notevoli, considerando le infelici premesse registiche e direttoriali°
" (Piero Buscaroli, 3 aprile 1988 - Il Giornale)

Roma. "Sussurri e grida" "..cosi' non e' andata perduta l'arcana commozione che i "Threni" di Strawinski ogni volta suscitato ,,,,impegnatissimo il coro dlloa Rai di Roma diretto, questa volta , dal nuovo Maestro Fulvio Angius, una celebnrita' nel panorama della musuca corale italiana, che ancora una volta ha condotto i complessi a risultati eccellenti". (Il Messaggero,Roma - Alfredo Gasponi, 28 maggio 1988).

Ancora a Bologna

L'Osservanza celebra i suoi 760 anni. "...la seconda giornata sara' aperta da una comunicazione di Ovidio Capitani dell'Universita' di Bologna....per concludere, alle 21, con un concerto nel corso del quale verra' presentata in prima esecuzione assoluta, "La Victoire de Notre Dame", azione medievale per soli, coro e strumenti di Fulvio Angius, un musicista ben noto al pubblico bolognse , per anni direttore del coro del Teatro Comunale ed ora passato alla direzione del coro della Rai di Roma" (Giordano Montechi - L'Unita' , 20 giugno 1988)

Affreschi in Convento

"L'ormai affermatissimo coro dei Corsi di Formazione professionale del Teatro Comunale di Bologna e della Regione, ha eseguito il "Mistero Medievale" messo in musica dal maestro Angius, "La Victoire de Notre Dame". Con un linguaggio corale estremamente raffinato ed appoggiato alle tecniche linguistiche piu' diverse , Angius ha costruito un affresco sonoro di assoluta suggestione e di fortissimo impatto espressivo.L'opera e' intessuta di citazioni, dal gregoriano, ma anche (volutamente evidente) dal Faust di Gounod. "La Victoire de Notre Dame" e' uno degli archetipi faustiani ,dai ritmi ossessivi alla Orff, alla suggestione del modalismo affidato a strumenti antichi come la viola d'amore ed il liuto.....La manifestazione ha suscitato nel vastissimo pubblico un entusiasmo per davvero eccezionale..". (Adriano Cavicchi -Il Resto del Carlino, 3 maggio 1988)

"La Victoire de Notre Dame". Da sin. : Angius, Gian Paolo Luppi, Fabrizio Macciantelli, Luca Visani, Maurizio Leoni, Clio Piatesi

Fra i protagonisti dell'opera, forse pensata e scritta proprio per il bellissimo complesso creatosi all'interno del Corso di Formazione Professionale , il Coro era un'eccellenza, ed al Coro appartenevano pure i quattro straordinari, impareggiabili interpreti delle parti solistiche : Luca Visani, Fabrizio Macciantelli,Maurizio Leoni e Clio Piatesi.A questa realta' non va disgiunta la presenza di Gian Paolo Luppi, pianista e animatore delle attivita' del Corso e di Silvia Benati, segretaria preziosa e insostituibile.

Ma nel 1988 Angius passo' alla Rai di Roma, il Corso sopravvisse per qualche tempo, forse un anno, poi, velocemente e malinconicamente , si dissolse.

Di nuovo Roma

L'opera "Black Beauty" di Tutino "....e benissimo, preciso e suggestivo il coro diretto da Fulvio Angius. Lo stesso coro si e' poi fatto nuovamente apprezzare nell'esecuzione della "Messa" di Catalani, composizione, questa di rarissimo ascolto". (Laura Ketoff - La Repubblica, marzo 1989)

"Magnifica la partecipazione del coro diretto da Fulvio Angius. Grande successo". (Ivana Musiani - Paese sera, marzo 1989)

"Anche il sacro puo' fare spettacolo: "L'Enfance de Christe" di Berlioz ha avuto un'esecuzione splendente, grazie anche alla partecipazione del coro di Angius , suggestivo , coloritissimo, stupefacente nella realizzazione dei pianissimi...." (Alfredo Gasponi - Il Messaggero, Roma -maggio 1989)

Torna Newsky "....mentre il coro cui Prokofiev da grande risalto, diretto da Fulvio Angius, ha ampiamente meritato il nosto incondizionato, convintissimo plauso..." (Enrico Cavallotti - Il Tempo, maggio 1989)

Un esperienza unica e coraggiosa
L'idea di realizzare l'opera nei luoghi e nei tempi di Tosca, indubbiamente intrigante, comportava indubbiamente problemi realizzativi: il direttore se ne stava, con l'orchestra, in via Asiago, chilometri di distanza dai luoghi dell'azione, dove solisti, coro, comparse ecc... operavano nella "realta' storica". Nel primo atto, tutti in Sant'Andrea della Valle, nel secoindo atto, a Palazzo Farnese e, nel terzo, a Castel Sant'Angelo. Problema principale, trovare un perfetto "sincrono" il tutto procedeva attraverso collegamenti audio-video. "Io-racconta Angius - mi trovavo, per esempio in un angolo della basilica...un groviglio di cavi che mi collegava a Zubin Meta era il "contatto" ...una qualsiasi interruzione, una spina ..maldestramente staccata...e il contatto spariva. In questo clima si svolse tutta l'operazione. Da non dimenticare che si andava in "diretta" - e, contemporaneamente in 107 paesi di tutto il mondo - e che ogni inconveniente sarebbe stato irrimediabilmente drammatico! Placido Domingo, Ruggero Raimondi, Catherine Amalfitano agivano, come tutti noi, in queste elettrizzanti condizioni, ma l'esito, come si sa, fu ampiamente positivo".

Il 7 gennaio 1993 Fulvio Angius da' inizio al suo lavoro come direttore del coro del Teatro "Carlo Felice" di Genova

La prima opera in repertorio e' Turandot.

Il Secolo XIX, 14 aprile 1993: "Attesa per la prima di Turandot...infine questa Turandot vede il debutto alla guida del Coro del Carlo Felice di un maestro d'altissimo prestigio: Fulvio Angius"

"Si, Turandot affascina.

Eccellente il coro ....la prova della compagine genovese e' risultata eccellente grazie alla direzione del nuovo responsabile : Fulvio Angius." (Corriere Mercantile - 17 aprile 1993 , Roberto Jovino)

"E infine una splendida sorpresa ,il Coro, da poco sotto la direzione di Fulvio Angius e' parso trasformato , il che vuol dire attento, consapevole, sensibile alle istanze del fraseggio musicale e notevolmente compatto. Quasi un miracolo" (Claudio Tempo - Il Secolo XIX, 18 aprile 1993)

" Il coro del Carlo Felice che sotto la guida di Angius ci e' sembrato trasformato felicemente rispetto al suo recente passato"" (Duilio Courir - Il Corriere della sera, 18 aprile 1993)

"Caro maestro Angius, le ho detto a voce subito dopo la prima recita dell'opera Turandot, la mia piu' viva soddisfazione per i risultati raggiunti dal nostro coro da lei preparato e diretto. Di cio' desidero darne testimonianza scritta perche' e' con questi risultati che si possono risolvere i problemi che ancora riguardano la sorte del mondo lirico-teatrale d'Italia....". (Francesco Ernani, Sovrintendente del Teatro Carlo Felice, 19 aprile 1993)Intervista col maestro Angius che in Turandot ha fatto miracoli."...adesso il coro vola..." (Silvana Zanavello, Il Secolo XIX, aprile 1993)


Un "Requiem" per Fellini

"...da esaltare la stupenda prova del coro di Angius, duttilissimo e coerente : la guida di Angius puo' aprire impegni ambiziosi" (Claudio Tempo, Il Secolo XIX, aprile 1993)

"Struggente "Requiem" .....un discorso a parte merita il coro diretto da Fulvio Angius.

Fin dal "requiem" iniziale si e' avvertita una pienezza ed una qualita' di suono (anche nei FF) quali da tempo non si riscontravano nella compagine vocale genovese" (Roberto Jovino, Il Corriere Mercantile, 6 novembre 1993)

Caro Maestro, grazie per il suo lavoro col coro di questo Teatro. La prestazione di questa sera e' stata superba. Il mio piu' sentito apprezzamento estendibile a tutti i suoi artisti." (Francesco Ernani, Sovrintendente del Carlo Felice, 5 novembre 1993)

Un "Nabucco" da antologia

"Una delle molte buone nuove dal fronte Carlo Felice, fu l'acquisizione di Fulvio Angius quale maestro del coro. Lo si avverti' subito e la "cura" di entusiasmo e competenza, ricerca e musicalita', s'e' confermata ottima. In questo "Nabucco" che e' appunto opera cortale e dove il complesso genovese ha dato prova di inedita sicurezza ,di pienezza vocale e profonda partecipazione interpretativa la preziosita' di un maestro come Angius, e' apparsa in tutta la sua evidenza" (Claudio Tempo, Il Secolo XIX, gennaio 1994)
"Non sembrerebbe esserci grande motivo di parlare di questo allestimento genovese, se non fosse per la vera e insperata sorpresa"...la resurrezione del coro...la masse corali dalle quali, dopo un certo valzer di maestri, la cura di Fulvio Angius, sta evidentemente, facendo scaturire potenzialita' finora nascoste. Ha saputo rivelarte di questo vero e difficile protagonista dell'opera , tutte le sfumature , cosi' come avviene quando un grande interprete in ncontra un personaggio tipo, fertile e sfoggiante. Il riferimento a "Va pensiero" e' d'obbligo...in quanto qui si e' realizzato uno di quei momenti magici che nell'opera dovrebbero essere pane quotidiano e sono invece raggiungimenti assai rari...." (R.B. -Musica viva, marzo/aprile 1994)

Elisir d'Amore

Carissimo Maestro, voglio ringraziarti per la bellissima collaborazione avuta durante le prove e le bellissime esecuzioni di Elisir, al mio ritorno a Genova , non poteva avere esito migliore. Merito preponderante, e' l'apporto artistico vocale scenico dei tuoi Artisti del coro che hanno dimostrato un approccio professionale ed entusiastico a questo capolavoro. Dopo il vostro bellissimo Nabucco, si e' potuta ammirare una commedia come Elisir, cantata e giocata da veri artisti... Un sincero abbraccio, Filippo Crivelli, regista dell'opera ( primavera 1994).


Un “Olandese” di classe

“…e infine ricordero’ Fulvio Angius, senz’altro il migliore per autorita’ e sensibilità tra i maestri di coro dei nostri teatri…” (Il Giornale – Piero Buscaroli, 5 dicembre 1994)

“Mariella Devia sveglia "La Sonnabula"

“…di caratura piu’ contenuta la prestazione degli altri interpreti….splendido il coro di Fulvio Angius” (Il Secolo XIX, Claudio Tempo, 19 gennaio 1995)

“…del coro stabile che Fulvio Angius ha portato a livelli egregi per levita’, compattezza, duttilita’ non si puo’ dire che un gran bene” (Alberto Cantu’ – Il Giornale, 19 gennaio 1995)

“Il coro diretto da Fulvio Angius e’ eccellente….” (Il Lavoro - Leopoldo Giustiniani, 19 gennaio 1995)

Oedipus Rex di Strawinski

Molto bene il coro diretto da Fulvio Angius….non sempre adeguata la bacchetta di Gustav Khun.

“….e un cionvinto applauso a se’, va alla prova del coro maschile diretto da Angius, perfettamente consapevole del valore “portante” della sua presenza ritmica e drammatica”. ( Il Secolo XIX - Claudio Tempo,, 28 settembre 1996)

La Carriera di un libertino di Strawinski

“…bene l’orchestra, ma eccellente il coro dretto dall’ormai famoso Fulvio Angius” ( Alberto Cantu’, Il Giornale, gennaio 1997)

Spiritosa Cenerentola

“E’ difficile trovare qualche rilievo a questa escuzione, tutti perfettamente in regola, ma soprattutto il coro vocalmente splendido e scenicamente partecipe, diretto come sempre al massimo dal suo maestro Fulvio Angius…” (Il Secolo XIX, gennaio 1997)

Apre il Carlo Felice con “Peter Grimes” di Britten

“…il coro si comporta con grande impegno, preparatissimo da Fulvio Angius e rende di una grande credibilita’ la sua prestazione” (Il Giorno – 17 ottobre 1997, Lorenzo Arruga)

“…Ma va proprio detto : il coro di Angius fa meraviglie….”(Rubens Tedeschi, L’Unita’, 19 ottobre 1997)


“Grande quel giovane Britten: Il coro del Carlo Felice ha un impegno immenso per varieta’ di stile e movimenti scenici e vi ha provveduto da par suo Fulvio Angius…” (G.Pestelli-La Stampa, 22 ottobre 1997)

“Splendido Peter Grimes” (La Stampa, Roberto Jovino, ottobre 1997)

“…una citazione particolare per il coro, splendido nella sua onnipresenza , nella sua penetrante e perfetta performance vocale : un grande risultato artistico e umano”
Un Lohengrin trionfale : un Wagner all’italiana

“Un Wagner all’italiana in un’esecuzione che ha galvanizzato orchestra e coro , quest’ultimo perfettamente diretto da Fulvio Angius” (Il Piccolo di Trieste, 17 aprile 1999)

“..uno stupendo successo sia per l’orchestra, sia per il coro, formato dall’unione del coro del Teatro Regio di Parma con quello di Genova. Un amalgama perfetto e suggestivo, nelle mani preziose del maestro Fulvio Angius” (La Gazzetta di Modena , 21 aprile 1999)
Carissimo Maestro Angius,
con la presente le invio altre due critiche di importanti giornali pervenutici a Parma. Critiche che ancora una volta confermano (se mai ce ne fosse stato bisogno) l‘ottimo successo di pubblico e di critica per quanto concerne l’esecuzione ed in particolare del coro da lei preparato e diretto. La ringraziamo per la fiducia artistica ancora una volta accordataci.
Cordialmente, Andrea Rinaldi, anche a nome del nostro consiglio di amministrazione e dei colleghi del coro.
Da “Le recensioni di opere” a cura di Marco Milano

Il “Macbeth”, coro eccellente. Interpretato con trascinante precisione.

La Gioconda “…cori di grande impatto ottimamente eseguiti dal coro del Carlo Felice magnificamente preparato e diretto da Fulvio Angius”

E opere e concerti si sono susseguiti e continuano la loro avventura sul palcoscenico di questo glorioso Teatro.

Ma di un’opera in particolare è importante ravvivare il ricordo. Si tratta di “Adelia” di Gaetano Donizetti , un’opera straordinaria , mai entrata nei grandi (nè piccoli) repertori e che, per l’intelligente interessamento dell’allora direttore artistico, Niccolò Parente , vive di nuova vita anche attraverso un DVD.

“In Adelia, è riuscito ad ottenere ottimi risultati il coro del Carlo Felice che si è esibito “ridotto” a causa di un’agitazione sindacale e ciò nonostante ha cantato con grande professionalità ed espressività i non pochi importanti interventi, senza vuoti nè scompensi” (Marco Milani)

Durante la lunga permanenza alla testa del Coro del Carlo Falice, Fulvio Angius si dedicava anche alla Presidenza dell’Accademia Filarmonica di Bologna, incarico che ha sostenuto fino al novembre 2007, anno in cui Angius si è definitivamente trasferito in Tailandia dove vive tuttora.
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